PROGETTO DI COOPERAZIONE NAZIONALE

P-ART: Una pietra sopra l’altra – Un’arte da custodire

TECNICA COSTRUTTIVA STORICA LOCALE:
RILEVAZIONE DESCRITTIVA DI MANUFATTI

Gruppo di lavoro:
Dott. Ing.
Maurizio Mazzoleni
Dott.ssa
Sara Invernizzi

INDAGINE SULLE EMERGENZE LOCALI DI COSTRUZIONI IN PIETRA A SECCO

APPROFONDIMENTO DI CASI STUDIO

STRADA A MEZZA COSTA – VIA RIGOLO – CARENNO

Strada in pietra a mezza costa, tipica delle zone collinari della Valle San Martino La muratura a valle, oltre a sostenere la strada, è soggetta ai sovraccarichi stradali (transito dei mezzi) e a quelli trasmessi dalla sovrastante muratura. È realizzata con pietre di dimensioni maggiori rispetto alla muratura di monte ed è la parte che si degrada maggiormente. Ha un ruolo importante per il deflusso delle acque meteoriche dalla strada.
La muratura di monte sostiene il peso del terreno sovrastante e costituisce un sovraccarico che agisce sulle murature di valle. È realizzata con pietre di dimensioni minori.
Generalmente è la parte che si degrada più lentamente, ma è importante curarne il drenaggio al fine di salvaguardare la muratura di valle.
Lungo il percorso a mezza costa, si alternano tratti di strada lastricata in trincea.
Entrambe le murature ai lati sostengono il terrapieno dei terrazzamenti e sono realizzate con pietre delle stesse dimensioni. Il drenaggio scarica sulla strada e per questo motivo deve essere predisposta una adeguata rete di raccolta per evitare danni idrogeologici.
Generalmente la muratura esposta a nord risulta coperta da muschio, con un inserimento ambientale del manufatto pressoché perfetto.

CARATTERISTICHE PAESAGGISTICHE E AMBIENTALI

Strada comunale posta sul versante pedemontano della Valle San Martino che collega i comuni di Carenno e Calolziocorte, già interessata dal progetto “Strade di pietra”. Il tratto tra la frazione Gaggio di Calolziocorte e l’abitato di Carenno attraversava una vasta zona terrazzata realizzata artificialmente dall’uomo lungo il versante, con forti pendenze che hanno condizionato la larghezza dei ripiani (rìgol), variabile dai 3 ai 4 ml, con esposizione sud- ovest, storicamente coltivati a viti e lavorati esclusivamente a mano. La strada, appunto denominata via Rìgolo, era realizzata a mezza costa, tra due murature in pietra a secco che attraversavano la zona terrazzata ed era percorribile da carri a servizio dei terrazzamenti posti a monte e a valle.

CARATTERISTICHE GEOLOGICHE E CONSEGUENZE SULLA TIPOLOGIA DELLA PAVIMENTAZIONE A SECCO

La via Rìgolo è posta in un’area della Valle San Martino caratterizzata da depositi morenici, tra i comuni di Carenno e Calolziocorte. La presenza di trovanti, ciottoli e ghiaia ha condizionato le tipologie dei manufatti in pietra a secco. Per la costruzione della strada e dei terrazzamenti sono state utilizzate pietre di diversa dimensione, provenienti sia dallo spietramento delle aree coltive che dagli alvei dei tre torrenti presenti:
– i trovanti di diversa dimensione venivano utilizzati per la costruzione di argini dei torrenti, per muri a secco e piccoli ponti e tombotti;
– i ciottoli erano destinati alla realizzazione dei drenaggi, per pavimentazione a secco e scale di collegamento tra i terrazzamenti.

ACCESSIBILITÀ E VIABILITÀ

La strada comunale carrabile fungeva da indispensabile collegamento tra Calolziocorte e Carenno, consentendo il trasporto dei prodotti agricoli per mezzo di carri a traino animale.
La posizione e la dolce pendenza dei terrazzamenti permetteva un facile accesso, benchè la loro limitata larghezza consentisse solo una lavorazione manuale molto faticosa.
Tutta la viabilità della zona, sia pedonale che carrabile, avveniva esclusivamente da questa strada a fondo naturale, realizzato con ciottoli e ghiaia dei depositi morenici, tipologia che permette anche un’ottima regimazione delle acque e la salvaguardia del territorio e dei terrazzamenti.

STATO DI CONSERVAZIONE

I terrazzamenti di via Rìgolo e l’omonima strada si trovano attualmente in pessimo stato di conservazione. La loro configurazione non permette l’utilizzo di mezzi agricoli e di conseguenza, salvo per piccole zone, sono stati abbandonati mentre il bosco li ha completamente colonizzati, con evidenti rischi idrogeologici.

LE MEMORIE

Dalle testimonianze degli ultimi appassionati coltivatori dei terrazzamenti è possibile risalire al notevole interesse storico di via Rìgolo, che costituiva la principale strada di collegamento con il fondo valle, già oggetto di ricerca storica da parte della Comunità Montana Valle San Martino per il progetto “Strade di Pietra”.
Data l’importanza rivestita per la comunità, la strada di via Rìgolo è legata ad una ricca tradizione di storie e leggende. Si ricorda, in particolare, quella del Ponte del Frate (ol punt del Fraa), racconto leggendario già rappresentato in video nel 2000 a cura dalle classi quarta e quinta della Scuola elementare di Carenno col supporto del Centro MultiMedia di Lecco.

IL DEGRADO

Nella quasi totalità, gli originari terrazzamenti attraversati dalla strada sono stati invasi dal bosco, che comprende le selve di castagno. Questo avanzare della vegetazione arborea ha comportato anche il degrado dei manufatti in pietra: in modo particolare, hanno subito un notevole danneggiamento i muretti a secco che fiancheggiano il percorso, come pure i sistemi di regimentazione delle acque (cunette, pozzi), mettendo così in pericolo l’equilibrio idrogeologico dell’area.

ATTUALE UTILIZZO E PARTICOLARI SIGNIFICATIVI

L’attuale condizione d’uso della strada permette solo a pochi appassionati agricoltori di mettere a frutto un numero limitato di terrazzamenti, coltivati a ortaggi, patate, fieno e frutti, mentre è quasi scomparso il vigneto.